DIETA PER IL MORBO DI CROHN E LA RETTOCOLITE ULCEROSA

22-12-2023 17:04 -


DIETA PER IL MORBO DI CROHN E RETTOCOLITE ULCEROSA

Argomenti trattati:
- Le perplessità e dubbi dei malati
- Frutta e verdura
- Frutta Secca
- Acqua
- Zuccheri, dolci, dolcificanti ed irritatanti
- Masticazione e relax
- Carne pesce e proteine
- Grassi
- Affettati e salumi
- Latticini
- Integratori
- Caffè
- Cibi spazzatura
- Uova
- Prodotti da panificio
- Frumento
- Limone
- Spezie
- Centrifugati ed estratti
- Alimenti negativi noti
- Intolleranze alimentari
- Strategia alimentare
- L'errore più frequente nelle diete
- Cosa mangiare a colazione

Riferimenti utili:
Gruppo Facebook per una via di uscita
Testimonianze
Protocolli per il Crohn e la RCU

Le perplessità dei malati

L'alimentazione per le malattie infiammatorie croniche intestinali è fonte di notevole confusione per i malati che ne sono affetti e tale confusione spesso inizia con il gastroenterologo che dice "Lei stia tranquillo può mangiare di tutto".

Il primo a non essere tranquillo e a sapere che ciò non corrisponde al vero è il malato stesso il quale sperimenta direttamente gli effetti del cibo sull'intestino. Molti notano che subito dopo un buon caffè parte la corsa al bagno o che con alcuni alimenti i dolori sono più intensi.

Non sono celiaco ma devo eliminare tutto il glutine ?

I legumi fanno bene come dice la cultura macrobiotica oppure fanno male perchè contengono lectine e saponine ?

Nel mio caso specifico frutta e verdura vanno davvero evitate ? Queste sono solo alcune delle domande più che legittime che il più delle volte non trovano risposta adeguata. Proviamo a dare delle risposte esaustive.

Quello che segue non è solo un piano alimentare puramente teorico bensì una dieta per il morbo di Crohn e per le rettocolite ulcerosa che è stata sviluppata ed elaborata negli anni trattando centinaia di malati di Crohn ed RCU.

Seguendo anche queste direttive generali sull'alimentazione hanno conseguito i seguenti risultati. Circa l'85% dei malati che intraprendono i programmi naturopatici ottengono da buoni a ottimi risultati inclusa la remissione clinica o remissione endoscopica.

Ciò grazie all'azione combinata e sinergica tra questo piano alimentare ed il programma di integrazione in tre - cinque fasi per intestino e colon.

Nella pratica un programma settimanale alimentare per la rettocolite ulcerosa e per il morbo di Crohn deve tenere in considerazione i principi e regole fondamentali che sono esposti in questo articolo.

Fattibilità del programma alimentare

Analizzando l'adesione ai piani alimentari delle diverse centinaia di malati trattati nel nostro studio tale programma alimentare è risultato fattibile per la totalità delle persone che l'hanno implementato tranne rare eccezioni. Pur eliminando gli alimenti più infiammatori tale programma resta equilibrato con un corretto bilanciamento tra carboidrati, grassi e proteine.

Ogni malato di Crohn o di altra malattia infiammatoria cronica o malattie con alterata reazione del sistema immunitario è una storia a sé anche per quanto riguarda l'alimentazione. Per cui regole generali non potranno sostituire un programma alimentare su misura. In assenza di un programma specifico individuale è comunque utile seguire un regime alimentare che elimini i cibi più noti come pro-infiammatori e favorisca quelli ad azione antinfiammatoria.

Con un programma individuale è possibile prendersi cura di tutte le particolarità ed approcci particolari del malato all'alimentazione (inclusi eventuali debolezze e vizi) in modo da rendere il piano alimentare facilmente eseguibile con elevata compliance anche da parte di chi è normalmente insofferente anche alla sola idea di dieta. Vediamo nel dettaglio punto per punto.

Frutta e verdura

1) In linea generale è sempre importante favorire il consumo di frutta e verdura fresca così da rifornire l'organismo delle vitamine e minerali necessari al corretto funzionamento dell'organismo e del suo sistema immunitario. Tali alimenti contengono polifenoli, bioflavonoidi e altre molecole che hanno un'azione sia antinfiammatoria che antiossidante e poiché la formazione di radicali liberi fa parte dei processi infiammatori ecco che frutta e verdura sono indispensabili per chi ha una malattia infiammatoria cronica intestinale. Frutta con un elevato contenuto di zuccheri è sconsigliata poiché tale eccesso sopprime il sistema immunitario e causa alterazioni ormonali. Mele, pere, avocadi, frutti di bosco e pompelmi vanno sicuramente bene.

In particolare i pompelmi gialli hanno notevoli proprietà antiossidanti (attenzione ai farmaci che si assumono poiché per alcuni di essi il pompelmo ha delle interazioni) . Anche i frutti di bosco contengono potenti antiossidanti e quindi hanno un'ottima azione antinfiammatoria.

Le verdure sono indispensabili per il corretto funzionamento dell'intestino sia per il contenuto di minerali che di fibre. Ma va anche considerato che spesso a causa dell'infiammazione le verdure con fibre insolubili disturbano l'intestino provocando diarrea o flatulenza e meteorismo. Anche nel caso di stenosi e ulcere risultano controindicate. A mano a mano che colon ed intestino vengono disinfiammati è possibile reintrodurre gradualmente le verdure prima cotte e poi crude.

Prima di tale momento è utile e preferibile limitare l'assunzione di verdure a quelle cotte ed in quantità limitate. Verdure con alto contenuto di cellulosa come le parti bianche e spesse dell'iceberg o del radicchio rosso e fibre insolubili come carciofi e cardi vanno evitate in quanto irritanti.

Per chi ha stenosi o ulcere o erosioni la buccia oltre alle raccomandazioni già esposte i semini e bucce vanno tolti e la relativa frutta e verdura va masticata molto bene, verdura eccessivamente dura come le carote crude in questi casi va evitata .

E' però sbagliato togliere o limitare frutta e verdura. Poichè frutta e verdura sono le uniche categorie alimentari con un'azione antinfiammatoria (tutte le altre categorie come carne, pesce, latticini, cereali ecc. sono infiammatorie o nel migliore dei casi neutre) una soluzione sicura molto consigliabile per tutti è quella di utilizzare una centrifuga o un estrattore.

Frutta secca

2)Frutta secca non salata (a parte le arachidi) è molto benefica con proprietà antinfiammatorie, purtroppo molti risultano intolleranti. Le più consigliate sono le noci pecan in quanto quasi mai risultano intolleranti. Per chi tollera la frutta secca è comunque consigliabile variarla facendo roteare i diversi tipi per evitare di generare intolleranza. Ad esempio lunedì noci pecan, martedì nocciole, mercoledì anacardi ecc. La frutta secca va bene per chi ha bisogno di spuntini.

Acqua

3) Bere molta acqua lontano dai pasti. Almeno un litro e mezzo, o anche due due. Meglio se acqua filtrata anche con una semplice caraffa filtrante da 30 euro. Meglio ancora un sistema di depurazione e filtraggio a osmosi inversa che oggi sono disponibili a costi più che accessibili con poche centinaia di euro. Bere molto poco durante i pasti per non diluire i succhi gastrici rendendo quindi più difficile la digestione. Se avete sete meglio bere quanto volete 20 minuti prima del pasto per poi limitarsi durante.

E' inoltre consigliabile per le malattie infiammatorie croncihe intestinali (ma anche sopra i 50 anni o in presenza di disturbi o malattie connesse ad un alto carico tossinico nei tessuti come le malattie autoimmuni) bere acqua alcalina in quanto ha proprietà antinfiammatorie e disintossicanti. Il PH deve essere almeno 8 o superiore, esistono diverse soluzioni, la più semplice è quella di acquistare bottiglie d'acqua in base al PH riscontrabile nell'analisi chimica. Per PH superiore ad 8 l'assunzione va monitorata per evitare l'eccesso opposto di alcalinità.

Vi sono poi gocce alcalinizzanti che possono essere aggiunte ad un acqua preferibilmente filtrata, ad esempio il prodotto Alkavita 25 gocce tre volte al giorno è un'ottima soluzione. Se bevendo tendete facilmente alla diarrea potrebbe essere consigliabile limitare il bere ma senza disidratarsi e solo per il periodo di tempo necessario a normalizzare la consistenza delle feci mentre si attua lo specifico programma di integrazione per bloccare la diarrea.

Zuccheri, dolci, dolcificanti ed irritanti

4) Evitare il più possibile zuccheri ed alimenti irritanti (in quantità limitate meglio lo zucchero di canna integrale - non grezzo - che quello raffinato bianco) bevande gasate, cioccolato, alcolici, peperoncino, insaccati, crostacei e fritti. Attenzione al fruttosio, è vero che ha un più basso indice glicemico ma favorisce l'instaurarsi della resistenza insulinica (che può predisporre al diabete o al sovrappeso) e determina un aumento di acidi urici nel sangue. La stevia è un ottimo dolcificante naturale senza effetti collaterali.

Si consiglia inoltre di evitare birra, patatine fritte, paprika, senape e carragenina (addensante presente in alcuni prodotti come la panna montata spray). In questa categoria rientrano anche altri cibi non qui elencati ma che intuitivamente sappiamo che infiammano. "Evitare il più possibile" è chiaramente una variabile che dipende dalla condizione del proprio intestino e colon; più è grave la situazione e più "evitare" diventa eliminare completamente almeno per un certo periodo, mentre per chi è in remissione le eccezioni sono consentite senza esagerare.

E' sempre necessaria una scala graduale che tenga conto sia della gravità o meno della malattia o stato fisico sia della necessità di consentire alla persona una sua libertà di scelta senza incorrere in privazioni eccessive. Tale approccio è molto importante poiché chi segue questi programmi li deve percepire come un approccio giusto all'alimentazione che lui o lei siano poi in grado si seguire all'atto pratico.

Dolci non sono proibiti, tutto dipende dagli ingredienti, ad esempio una fetta di torta con farina di farro e lievitata con il "pane degli angeli" o con bicarbonato di sodio è consentita.

Masticazione e relax

5) Masticare molto bene e a lungo. Questa è una questione di abitudine che può determinare parecchi problemi se non rispettata a stomaco ed intestino in quanto una masticazione frettolosa induce lo stomaco ad un sovraccarico che poi si riversa sull'intestino.

Rischiamo così di avere del cibo dopo lo stomaco che l'intestino non è in grado di scomporre nei suoi elementi fondamentali e che agisce non più come fonte di elementi nutritivi ma come materiale tossico che nel migliore dei casi viene eliminato ma più spesso viene "assorbito" determinando la reazione del nostro sistema immunitario con conseguente infiammazione e permeabilità intestinale che causa a sua volte le intolleranze alimentari.

Ciò può rappresentare una concausa del morbo di Crohn o della RCU.

6)In allineamento con il punto 5, mangiare con calma, in tranquillità e serenità. Fattori di stress durante il pasto possono essere un fattore chiave nel deterioramento dell'apparato digerente.

Carne pesce e proteine

7)Come fonti di proteine preferire il pesce alla carne ma meglio ancora le proteine vegetali. Chi ha il Crohn o la rettocolite ulcerosa deve muoversi verso la direzione di favorire il pesce rispetto alla carne (che comunque non è vietata, 2-3 volte a settimana può andare bene) e favorire il più possibile l'introito di proteine vegetali, tre ottime fonti a riguardo: semi di canapa decorticati, noci pecan, spirulina in polvere e proteine in polvere vegetali.

Tutti e quattro questi alimenti sono facilmente reperibili su diversi siti on-line. Le proteine vegetali in polvere mixate / shakerate con succo di carota rappresentano un ottimo pasto sostitutivo per mettere a riposo parziale intestino e colon pur fornendo molti nutrienti essenziali. I legumi non sempre sono tollerati a causa del contenuto di lectine per cui si consiglia cautela, per chi li tollera bene sono una buona fonte di proteine vegetali, fibre e carboidrati a lento rilascio.

Grassi

8)Eliminare tutti i grassi idrogenati o trans come le margarine (non tutte) e tutti i grassi lavorati ad alte temperature. Non bisogna però criminalizzare i grassi in quanto quelli giusti sono necessari. Burro chiarificato (senza le proteine del latte) ed olio extra vergine di oliva vanno benissimo oltre agli omega 3 ed omega 6 contenuti nel pesce e nella frutta secca. Una quantità limitata di grasso animale non alterato è consigliabile.
Per condire va bene l'olio extra vergine di oliva, per friggere lo stesso va bene ma anche l'olio di girasole alto oleico: un olio ad elevato contenuto di un acido grasso monoinsaturo che ne alza il punto di fumo.

Affettati e salumi

9) Affettati e salumi da limitare per la presenza di nitriti come conservanti che si trasformano in nitrosammine, sostanze sia tossiche che cancerogene. Gli insaccati sono ancora più tossici (salame, mortadella, salsicce ecc.)

Latticini

10) I latticini vanno evitati completamente durante i primi mesi di un programma antinfiammatorio a causa della presenza della caseina; la principale proteina del latte. Tranne nei primi anni di vita l'organismo umano non produce sufficiente rennina che è l'enzima deputato alla digestione della caseina e che viene prodotta dallo stomaco. Ne deriva che maggiore è la stagionatura (grana o parmigiano o pecorino) , maggiore è la presenza di caseina e peggio è per l'intestino. Il corredo enzimatico che abbiamo non consente una corretta digestione / scomposizione della caseina per cui come proteina non completamente digerita favorisce l'infiammazione ed una risposta del sistema immunitario. In poche parole non siamo geneticamente fatti per essere allattati dalla mucca con il suo latte e derivati.

Il problema della caseina è di gran lunga più importante e rilevante rispetto al problema del lattosio che è semplicemente un deficit dell'enzima deputato a scomporre il lattosio in zuccheri semplici. La caseina è una sostanza collosa che viene utilizzata per attaccare le etichette dei vini sulle bottiglie.
I latticini (al pari delle farine raffinate) generano la produzione di muco a livello di intestino e colon.
I formaggi sono spesso associati a reazioni allergiche.

Sul web molti produttori e rivenditori di prodotti caseari scrivono che con molti mesi di stagionatura (ad esempio 36 per il grana e parmiggiano reggiano) la caseina viene "digerita" dagli enzimi proteolitici del latte. Dopo aver approfondito diversi studi sulle caratteristiche strutturali delle micelli di caseina e le modificazioni chimiche durante la stagionatura sono giunto alla conclusione che si tratta più che altro di una trovata pubblicitaria per evitare di restringere il campo della clientela. E' possibile che una parte non maggioritaria di caseina venga denaturata ma solo una parte, altrimenti la tessitura e la conformazione del formaggio dovrebbe risultare fondamentalmente alterata, fenomeno che non si verifica. Inoltre la diminuzione di caseina nei formaggi più stagionati rispetto a quelli meno stagionati è compensata dal fatto che maggiore è la stagionatura e più grande risulta essere la percentiale di proteine di cui l'80% caseina.

L'assunzione di latticini è direttamente correlata a disturbi dell'apparato osteoarticolare ed a dolori articolari.

Una volta che l'intestino ed il colon sono stati risanati e sono in buone condizioni, un consumo saltuario di latticini dovrebbe essere consentito. Per chi non ha alcun problema a livello di intestino e colon sarebbe comunque consigliabile un periodo senza latticini ed in ogni caso senza esagerare nella loro assunzione per i motivi sopra esposti.

Integratori

11)Fare uso di integratori bilanciati per vitamine e minerali allo scopo di sopperire alle mancanze di tali elementi vitali nei cibi di oggi. Vitamine e minerali sono dei metabolizzanti per cui quando presi nelle giuste quantità, contribuiscono direttamente alla perdita di peso ma solo per chi è in sovrappeso. Alcuni medici nutrizionisti, non tutti ovviamente, (indottrinati a dovere dalle case farmaceutiche) affermano che gli integratori normalmente non sono necessari in quando con un adeguata alimentazione "abbiamo tutto il necessario".

Tale affermazione purtroppo è falsa in quanto non tiene conto della realtà dei fatti. O meglio, sarebbe vera solo nel caso in cui potessimo mangiare tutto biologico con zero conservanti zero additivi, tutto fresco appena coltivato e soprattutto senza stress eccessivo nello stile di vita, senza inquinanti ambientali ecc, ecc. In pratica una realtà virtuale che non sarà mai realizzabile. Secondo gli studi condotti dal nutrizionista Patrick Holford la frutta e la verdura non contengono più le vitamine ed i minerali che dovrebbero contenere, ad esempio nelle arance coltivate oggi è stata trovata solo il 20% della vitamina C che una volta vi si trovava.

Ciò a causa dei ritmi accelerati e spinti di coltivazione su terreni sempre più carichi di inquinanti e sempre meno nutriti dai minerali ed humus naturali. Quindi da un lato abbiamo un'alimentazione molto più povera di nutrienti essenziali rispetto a quel 100% di cui avremmo bisogno in condizioni normali e dall'altro abbiamo molti fattori che richiedono più del 100% come ad esempio tutte le sostanze tossiche (conservanti, additivi, ecc,) ed inquinanti chimici ambientali i quali per essere detossificati dal nostro organismo richiedono una quantità extra di nutrienti essenziali (che sono omega 3 e 6, vitamine, minerali e aminoacidi che noi non siamo in grado da soli di sintetizzare).

Inoltre lo stress sia fisico che mentale di tutti i giorni richiede quantità extra di determinati nutrienti come ad esempio vitamina C, il complesso B, in particolare l'acido pantotenico, il magnesio, il potassio ed altri. Semplificando: in condizioni normali avremmo bisogno di 100 ma con l'attuale stile di vita e tossicità ambientale l'organismo ne richiede da 150 a 300 mentre dall'alimentazione siamo fortunati se ne otteniamo 60.

Ecco dunque che la necessità di integrare non è applicabile solo ad alcune specifiche situazioni ma alla stragrande maggior parte delle persone. Questa non è solo teoria, io lo vedo tutti i giorni nelle persone che migliorano la loro energia grazie ai giusti integratori. Tutto ciò per le persone sane, chi ha una malattia come il Crohn necessita di molti più nutrienti rispetto ad un'altra persona per riparare i tessuti danneggiati, per sostenere il lavoro extra del sistema immunitario e a compensazione di uno scarso assorbimento.

Caffè

12)In base a molte centinaia di test effettuati Tutti risultano fortemente intolleranti al caffè, se per una persona normale un solo caffè al giorno non è particolarmente dannoso, per un malato di Crohn o di RCU o altra M.I.C.I. il caffè è un vero veleno che peggiora la malattia. Il caffè è causa diretta di squilibri ormonali per la sua azione sulle ghiandole surrenali in quanto stimola la produzione di adrenalina e cortisolo. In tal modo portano più facilmente all'esaurimento le ghiandole surrenali (che producono questi ormoni) e quindi all'incapacità dell'organismo di spegnere autonomamente l'infiammazione richiedendo quindi cortisonici o altri antinfiammatori.

Inoltre questi ormoni alzano i livelli di glicemia nel sangue e quindi nel cervello facendoci si sentire più svegli e pronti mentalmente ma ad un prezzo di cui spesso non siamo consapevoli contribuendo ad un generale squilibrio ormonale ed in modo specifico per la donna peggiorando i sintomi della sindrome premestruale, in particolare il dolore al seno. Inoltre il normale processo di torrefazione altera alcune delle sostanze di cui è composto il caffè rendendole tossiche e pro-infiammatorie, più o meno nello stesso modo in cui olii del tutto salutari come l'extra vergine di oliva diventano tossici con la frittura a temperature eccessive.

Il caffè è particolarmente acidificante per cui accelera i processi di invecchiamento, favorisce tutti i processi infiammatori in atto (anche quelli non gravemente patologici come la cellulite) e facilità l'instaurarsi di gastrite. Inoltre il caffè contiene tannini che risultano irritanti per tutto il tratto gastroenterico. Le sostanze grasse contenute nel chicco di caffè poi sottoposte al processo di torrefazione ad alta temperatura, vengono modificate in sostanze irritanti. Per tali motivi , anche quello decaffeinato, risulta dannoso per chi ha un intestino o colon o stomaco infiammato.

Nell'intestino il caffè contribuisce ad un'aumentata permeabilità intestinale che consente il passaggio di materiale tossico che dovrebbe essere eliminato, all'interno dell'organismo verso il nostro fegato. Posso dire per esperienza decennale che il malato di Crohn che beve 3 o più caffè al giorno, quando li toglie sta molto meglio.

I primi 7-10 giorni sono i più difficili ma una volta superata la crisi di astinenza con il relativo aumento di energia diventa più facile starne alla larga. La buona notizia è che una volta riparata la mucosa gastro-enterica con funzionalità ripristinata diventa possibile fare qualche eccezione ogni tanto. In ogni caso una volta che la persona ha passato la "crisi di astinenza" il desiderio di caffè calerà automaticamente.

Per cui non riesce a fare a meno dell'effetto energizzante e di miglioramento delle prestazioni mentali, ad esempio un avvocato che spesso lavora in tribunale e che usa il caffè per migliorare le sue prestazioni, il consiglio è di sostituirlo con tavolette di guaranà, una pianta che contiene caffeina.

Cibi spazzatura

13)Evitare i "cibi spazzatura" come le patatine, barrette di cioccolato, ecc. in quanto non contengono nutrienti utili mentre ne consumano molti. Inoltre sono pieni di additivi e sostanze tossiche. Le patatine fritte contengono acrilammide una sostanza tossica, cancerogena ed irritante della mucosa gastro-enterica. Questi alimenti sono in realtà dei "ladri" di nutrienti essenziali, non solo non ne forniscono ma ne richiedono di extra per essere metabolizzati. Quindi se non vanno bene per nessuno sono particolarmente dannosi per il malato di MICI che ha nelle carenze nutrizionali una componente eziologica della malattia. Un'eccezione ogni tanto, può comunque essere ben tollerata se la persona segue un programma di ripristino di funzionalità delle mucose di intestino e colon.

Uova

14)Uova: le uova sono un alimento particolare, quando fritte per alcune persone sono particolarmente pesanti per il fegato a causa dei grassi ossidati ed alterati dal calore che, nelle uova fritte, diventano sostanze tossiche. Al contrario se l'uovo è parzialmente crudo (alla coque per eliminare eventuali residui di carica batterica periferica) è un alimento molto nutriente.

In particolare è molto facile da digerire, non appesantisce ma fornisce tutti gli aminoacidi essenziali ed in una proporzione reciproca particolarmente ideale per il nostro organismo e soprattutto per il fegato. Tale caratteristica lo rende particolarmente utile in caso di malattia o convalescenza. Il colesterolo ivi contenuto non risulta pericoloso in quanto compensato da una elevata quantità di lecitina pure contenuta che lo "neutralizza". Si quindi all'uovo alla coque o anche sodo (non più di nove minuti in acqua bollente) anche a colazione.

Prodotti da panificio

15)Questo è uno degli ultimi punti ma è sicuramente uno dei più importanti: i prodotti da panificio molli come il pane, la pizza, le brioche, le focacce ecc. vanno eliminati. In effetti l'ideale sarebbe (soprattutto in caso di disturbi digestivi ma anche per moltissime malattie non direttamente connesse all'intestino) un'astensione da tali alimenti per almeno 3 mesi mentre in parallelo si segue un programma di integrazione per risolvere l'infiammazione.

Sono invece consentiti i prodotti da panificio secchi come crackers (ottimi i crackers wasa; andare su google immagini e digitare), grissini ecc. purché non di frumento. Ciò è dovuto ad una quantità più limitata di lieviti ma soprattutto all'elevata temperatura di cottura a cui sono sottoposti i prodotti secchi che altera i lieviti rendendoli molto meno dannosi. Del resto non è salutare ne consigliabile eliminare del tutto i carboidrati che devono, nelle giuste proporzioni, far parte della nostra alimentazione.

Frumento

16)Sempre riguardo ai cereali è consigliabile non usare il frumento a causa del contenuto di glutine particolarmente irritante, molto più irritante che in altri cereali pure contenenti glutine. Ok quindi per farro, riso kamut ecc. a meno di intolleranze relative specifiche. Il glutine del frumento è particolarmente irritante in quanto alterato geneticamente per renderlo più lavorabile, quindi più colloso, quindi più infiammatorio. Il frumento è consentito se si tratta dei grani antichi come il "senatore capelli".

Nei casi più gravi è utile fare un periodo di alcuni mesi in cui si eliminano completamente TUTTI i cereali, dal riso al kamut al frumento ecc. Tale dieta non è facile da seguire ma a mali estremi ,estremi rimedi. Abbiamo potuto osservare miglioramenti inaspettati da chi - in condizione di gravità della malattia - ha seguito tale programma alimentare che comunque non va fatto per sempre a tempo indefinito. Per chi vuole approfondire consiglio il libro della dieta ai carboidrati specifici della Dottoressa Elaine Gottschall. Tale libro va però letto alla luce di conoscenze che sono emerse successivamente alla scrittura del libro come ad esempio il problema dei latticini già esposto prima. I latticini vanno comunque evitati.

Limone

17) Appena alzati e prima di colazione (ma eventualmente anche durante il giorno va bene) una spremuta con un limone ed acqua tiepida è molto salutare per svariati motivi. Disinfetta l'intestino, ha un'azione mineralizzante, aiuta a depurare fegato e pelle, migliora la circolazione grazie ai bioflavonoidi (specialmente se si mangia la parte molle e bianca della buccia), decalcifica l'organismo grazie ai citrati di magnesio e potassio ed assiste nella depurazione dei tessuti connettivi. Per evitare danni allo smalto dei denti da parte dell'acido citrico si consiglia di bere tramite cannuccia. Alcune persone con gastrite non lo tollerano, per loro è sconsigliato.

Spezie

18) Spezie consentite per la loro azione antifiamamtoria o antibiotico-naturale: succhi (vedi prossimo punto), curcuma, frutti di bosco, rosmarino, chiodi di garofano

Centrifugati ed estratti

19)L'assunzione di estratti o centrifugati può giocare un ruolo molto importante per un trattamento naturopatico per il morbo di Crohn o la RCU. Si tratta se vogliamo dei "rimedi della nonna" cioè quei consigli di un tempo che - in mancanza di medicine specifiche - utilizzavano i mezzi naturali a disposizione per affrontare una malattia. Ecco alcuni di questi consigli "della nonna" che possono considerarsi fondamentali per il trattamento del Crohn e di altre malattie o disturbi dell'intestino:

Succo di carote in bottiglia o da centrifuga. La carota è un regolatore sia del fegato che dell'intestino con azione depurativa e cicatrizzante anche grazie all'alto contenuto di carotenoidi.
Mezzo litro da bere 2-3 volte la settimana.

Spremuta di pompelmo 3-4 volte la settimana. Facilità la digestione intervenendo sulle secrezioni gastriche e biliari., drena reni e fegato ed ha un azione antinfiammatoria. No a pompelmi se si assumono farmaci cortisonici, biologici, immunosoppressori. Nota: l'estratto di semi di pompelmo non ha le stesse interazioni per cui nelle posologie normalmente consigliate non costituisce problema alcuno.

Succo di cavolo particolarmente utile per le gastriti. A causa di vari principi attivi ed in particolare dell'amionacido L-glutammina, il succo di cavolo ha ottime proprietà cicatrizzanti sia per lo stomaco che per l'intestino ed il colon. Indicato anche nelle ulcere. No ai cavoli in caso di ipotiroidismo.

Diverse verdure centrifugate contemporaneamente: carote, sedano, verdura a foglia verde, cetrioli, tutte le insalate verdi zucchini, finocchio, broccoli, cavolfiori.

Alimenti negativi noti

20)Se la persona è consapevole che uno o più alimenti specifici causano effetti negativi al suo tratto digerente questi alimenti vanno tolti dall'alimentazione anche se nella lista dei cibi consentiti o consigliati in questo articolo.

Intolleranze alimentari

21) Questi sono consigli generici, per avere un piano alimentare più personalizzato è necessario valutare anche le intolleranze con un test adeguato. Vedi articolo sulle intolleranze e relativi test. Tramite questo test di terza generazione è possibile valutare oltre 600 alimenti e con precisione individuare tutti gli alimenti che disturbano ed infiammano il nostro tratto digerente

Strategie alimentari

22) La strategia alimentare consiste nell'astenersi dagli alimenti intolleranti e pro-infiammatori per un tempo sufficiente (due, tre o quattro mesi) da consentire alla mucosa intestinale di risanarsi così da richiudere la permeabilità intestinale che è causa fondamentale per lo sviluppo di intolleranze alimentari oltre che di altri disturbi per la salute.

Tale risanamento delle mucose, anche laddove si riscontri un effettivo miglioramento dei sintomi , nella maggior parte dei casi - un alta percentuale - non si verifica con la sola alimentazione per diversi motivi. Uno ad esempio è il fatto che per ripararsi la mucosa ha bisogno di quantità extra di determinati nutrienti specifici che, proprio a causa dello stato di scarso assorbimento , sono presenti solo in quantità molto limitata e tale da non consentire il risanamento delle mucose. Per tali motivi è consigliabile eseguire allo stesso tempo un programma di riparazione e detossificazione intestinale visto che la riparazione ed il ripristino della funzionalità delle mucose di colon ed intestino, richiede specifici nutrienti.

Senza questa "riparazione" il rischio è che la persona sviluppi comunque nuove intolleranze ai cibi ora facente parte del nuovo piano alimentare basato sull'eliminazione dei cibi intolleranti e pro-infiammatori.

Ecco perché coloro che hanno ottenuto notevoli benefici (vedi in fondo ai consigli) hanno seguito in contemporanea sia un corretto piano alimentare , sia il protocollo di disintossicazione per intestino e colon in tre - cinque fasi che ha lo scopo di ripristinare la funzionalità delle mucose e dell'intestino stesso.

L'errore più frequente nelle diete

23) L'errore più frequente che riguarda soprattutto chi segue un regime alimentare attento: rimuovendo alimenti pro-infiammatori ed intolleranti si corre il rischio di fissare la propria attenzione e quindi la propria spesa solo su alcuni alimenti. Eppure paradossalmente un intestino infiammato ha ancora più necessità di un altro di variare spesso gli alimenti con una rotazione degli stessi ed avendone quindi a disposizione un'ampia gamma.

Ciò dipende dal fatto che un intestino o colon infiammati sviluppano una maggiore suscettibilità ad alimenti assunti di frequente rispetto a quelli di persone sane. Ad esempio sarebbe bene avere almeno 3 colazioni differente da roteare durante la settimana ed ancora maggiori variazioni nei rimanenti pasti. Evitare il più possibile di avere cibi che mangiate tutti i giorni.

Per fare ciò pur con le limitazioni di un programma alimentare antinfiammatorio è necessaria un pò di creatività , bisogna prima di tutto cambiare punto di vista sui molti alimenti che probabilmente non avete mai acquistato, magari perché cibi un pò esotici, un pò particolari , poco conosciuti ecc. Ecco questo è il momento di ricorrere anche a questi alimenti, fare una buona ricerca di mercato anche in negozi specializzati, anche on-line che di solito non frequentiamo e riuscire ad avere sufficienti diversi alimenti da roteare. Ad esempio consiglio di fare una visita al sito della Macrolibrarsi.

Cosa mangiare a colazione

24) Spesso mi si chiede "ma cosa mangio a colazione ?" Bene ecco 3 idee che possono appunto essere utilizzate in rotazione durante la settimana:

A) crackers Wasa (o di altro tipo) con un pò di burro chiarificato spalmato, poi un filo di marmellata di buona qualità (ottima quella di arance amare) e sopra ancora un pò di semi di canapa decorticati oppure noci pecan (triturate o meno). Si tratta di una colazione estremamente gustosa che consiglio a tutti.

B) colazione alternativa e rapida: latte di riso (o di mandorla o di avena ecc. ma non di mucca o di capra) e proteine in polvere vegane, ottime ad esempio le proteine Gorilla senza glutine facilmente ordinabile on-line. Anche questa è una colazione molto gustosa.

C) Tofu tagliato a fettine messo sopra a delle fette di farro su cui è già stato spalmato un sottile strato di miele. E siamo a tre colazioni diverse da alternare. Una pianificazione analoga va poi fatta per variare il più possibile anche pranzo e cena.

Seguendo questi consigli in parallelo al protocollo naturopatico per le MICI è possibile conseguire questi risultati

Per chi volesse interagire con i malati che hanno seguito i protocolli naturopatici per il Crohn e la RCU è possibile iscriversi al gruppo Facebook: Morbo di Crohn e RCU - Una via di uscita.

Per essere seguiti a livello nutrizionale è possibile contattare lo studio tramite mail: studion.mbn@gmail.com o per telefono al 335-7926742.