10 Giugno 2023

METODO SCIENTIFICO - LE CAUSE DELLE MICI - I PROTOCOLLI NATUROPATICI

28-12-2017 18:52 - MORBO DI CROHN E RETTO COLITE ULCEROSA
Come meglio dettagliato in questo articolo, la medicina ufficiale non ottiene risultati soddisfacenti nella cura delle malattie infiammatorie croniche intestinali a causa di errori rilevanti e grossolani che verranno qui brevemente menzionati:

1)Esclusione della nutrizione quale materia fondamentale nel percorso di formazione alle facoltà di medicina (materia facente di tale facoltà parte prima dell´avvento della farmacologia).

2)Esclusione della fitoterapia quale materia fondamentale nel percorso di formazione alle facoltà di medicina (materia facente di tale facoltà parte prima dell´avvento della farmacologia).

3)Scarsa e a volte nulla considerazione alle carenze nutrizionali sia come cause fondamentali che come fattori peggiorativi di tali malattie.

4)Una ricerca medico-scientifica non indirizzata ad isolare le cause bensì a sviluppare farmaci costosi che però mantengono il malato legato a doppio filo con gli stessi farmaci.

5)Utilizzo di cortisonici senza nel frattempo ripristinare la naturale capacità dell´organismo a produrre il proprio "cortisone"; il cortisolo prodotto dalle ghiandole surrenali e di cui i farmaci cortisonici non sono che la brutta copia.

6)Non considerare (se non a sprazzi: alcune volte si altre no, alcuni ospedali lo fanno – sempre a sprazzi – altri no) gli agenti patogeni esterni (parassiti, funghi, batteri ecc.) come cause basilari di queste malattie.

7)Il non considerare il funzionamento della nostra macchina biochimica molto complessa come una continua interazione tra diversi organi, diverse funzioni ecc. e quindi tentare di risolvere queste malattie indirizzando un unico aspetto o meccanismo (il TNF-alfa, la sintesi delle prostraglandine, le proteine JAK, lo smad7 ecc.) al posto di considerare queste malattie per quello che sono: malattie multifattoriali. Chi tra i malati di MICI non ha sperimentato come un colpo di freddo, o un evento stressante o un alimento a cui non reagiamo bene o un virus intestinale possano far precipitare la malattia? Ebbene solo qui abbiamo 4 cause diverse ed ognuna andrebbe indirizzata dalla ricerca medica.

E´ possibile visualizzare maggiori dettagli su questi sette punti qui.
A tutto ciò va aggiunto un altro errore che sta alla base di tutto: la scientificità del metodo.

La ricerca che è finanziata dalle case farmaceutiche non è del tutto ed onestamente orientata verso la guarigione dei malati e verso una guarigione che sia la più rapida e completa possibile poiché ciò farebbe crollare gli introiti ed i profitti.

Per tale motivo le case farmaceutiche fin da quando sono nate ed hanno visto crescere i loro profitti, si sono date molto da fare per:

1)Farci credere che sono solo loro sono i detentori ufficiali della scientificità medica
2)Screditare qualsiasi altro metodo di ricerca che non contempli l´utilizzo dei farmaci.

Tali punti si traducono in un inganno in cui è caduta la maggior parte dei ricercatori medici pure in assoluta buona fede ed è la sostituzione del metodo scientifico così come originalmente elaborato da Galileo Galilei, con un altro metodo pure valido ma non sostitutivo del metodo scientifico: quello del doppio cieco.

Test o metodo del doppio cieco.

Il test o metodo in doppio cieco consiste ad esempio nel fare assumere a 20 malati un nuovo farmaco e ad altri 20 una pillola placebo e nel verificarne poi le differenze in termini di risultati, se coloro che hanno preso il vero farmaco migliorano di più rispetto all´altro gruppo vuol dire che il farmaco ha una certa efficacia. Il doppio cieco si riferisce al fatto che ne i malati ne gli sperimentatori del farmaco sanno chi ha preso il farmaco e chi ha preso il placebo, in tal modo si evita che opinioni, suggestioni e quant´altro influenzi l´effetto del farmaco testato o l´analisi dei risultati.

Di per se tale metodo è validissimo se confinato alla sfera a cui appartiene e cioé la sperimentazione dei farmaci. L´errore in cui quasi tutti noi sono incappati è stato il pensare che ciò fosse l´unico metodo per stabilire l´efficacia per qualsiasi sistema o metodo per migliorare la salute o guarire da malattie.

Nonostante le case farmaceutiche facciano di tutto per farci credere che se non c´è un test in doppio cieco qualsiasi metodo di guarigione non è valido e non lo si può utilizzare, ciò è di fatto falso in base alla stessa definizione di metodo scientifico.

Se guardiamo la corretta definizione di doppio cieco come qui riportata vediamo che il doppio cieco è solo una parte importante del metodo scientifico ma non è il metodo scientifico. E´ un po´ come se dicessimo che la chimica, che è una parte importante delle scienze, fosse l´unica scienza e che qualsiasi cosa non rientrasse nella chimica – ad esempio la legge di gravitazione universale – non fosse pertanto scientifica e quindi da scartare. Ovviamente non farebbe alcun senso.

Bisogna riconoscerlo in questo sono stati molto bravi a farci credere qualcosa che non corrisponde a realtà e che ci costringe a curarci solo con i loro farmaci, si tratta di un operazione di marketing alquanto sofisticata che fa leva su di una presunta unica scientificità e sulla necessità psicologica dei malati di avere fede nella medicina. Il modo di pensare che è stato inculcato è di fatto molto utile alle industrie farmaceutiche poiché; come si può testare in doppio cieco un diverso regime alimentare o un diverso stile di vita ? E´ impossibile, e ciò è tutto a loro vantaggio poiché se i malati cominciassero a stare meglio con la sola alimentazione o migliorando il proprio stile di vita sarebbero problemi seri per i profitti derivati dai farmaci.

Quindi il doppio cieco, che pure se limitato nell´ambito a cui appartiene è di fatto un metodo validissimo, quando generalizzato e quando considerato (erroneamente) l´unico metodo scientifico, diventa la soluzione perfetta per far sì che la gente si fidi esclusivamente della farmacologia senza rendersi conto dell´inganno a cui sono sottoposti. A volte invitiamo malati a far parte del gruppo facebook da me creato per le MICI e a volte arrivano risposte un po´ stizzite del tipo "io credo solo nella medicina ufficiale ! " che è un po´ come dire "le case farmaceutiche sono state molto efficaci nel lavaggio del cervello con l´obiettivo di renderci farmaco-dipendenti".

Intendiamoci è sicuramente vero che in giro vi sono dei cialtroni che spacciano dei trattamenti come scientifici e miracolosi mentre non lo sono affatto. Le case farmaceutiche hanno quindi buon gioco a generalizzare e ad etichettare come "cialtroni" tutti coloro che non utilizzano farmaci e ciò include gli stessi medici ! Ad esempio laddove un medico pubblichi di aver ottenuto guarigioni o miglioramenti come metodi alternativi, potremo a breve ascoltare sui TG e sui giornali la pronta ed immediata risposta propagandistica delle case farmaceutiche volta a screditare tale metodo in tutti i modi possibili. Il medico in questione potrebbe benissimo aver seguito il metodo scientifico sperimentale sopra descritto, quindi rientrando a pieno titolo nell´ambito della scientificità, ma . . . spiacente "non c´è il doppio cieco" e " noi abbiamo studi che dimostrano il contrario" ecc. ecc. ecc. e se non fa attenzione quel medico rischia di venir radiato dall´albo dei medici.

Quindi le case farmaceutiche utilizzano il fatto reale dell´esistenza di imbroglioni e ciarlatani per screditare anche chi ha raggiunto delle conoscenze che potrebbero, diventando patrimonio scientifico comune, essere di aiuto all´intera umanità ma . . . non alle case farmaceutiche.

Ancora una volta voglio differenziare tra case farmaceutiche e medici, i quali nella stragrande maggioranza dei casi sono onestamente interessati ad aiutare gli altri a stare meglio e svolgono il loro lavoro con la massima dedizione.

A questo punto togliendoci di dosso il dato falso del doppio cieco come unico baluardo di scientificità, vediamo di capire quando un metodo può definirsi scientifico e quindi cos´è il metodo scientifico, poiché tale comprensione può aiutarci a capire meglio come occuparci della nostra salute non in contrapposizione alla medicina ufficiale ma semmai in sinergia.

Il METODO SCIENTIFICO SECONDO GALILEO GALILEI

LO STUDIO DELLE SCIENZE FINO AL 16° SECOLO
Lo studio delle scienze viene condotto, attualmente, con metodi di ricerca scrupolosi, ma non è stato sempre così.
Fino al 1500 una nozione scientifica veniva considerata vera tenendo conto della tradizione e della autorevolezza di chi la sosteneva. Celebre è la frase "Ipse dixit" che significa "Egli lo ha detto": essa era usata con riferimento al filosofo greco Aristotele ed era impiegata per affermare la sua impossibilità di errare.
Inoltre non si procedeva ad un´osservazione diretta dei fenomeni, la cui spiegazione non era effettua in modo razionale, ma si ricorreva spesso alla religione o alla magia.

METODO SCIENTIFICO SPERIMENTALE
La situazione cambiò radicalmente con Galileo Galilei, il quale introdusse il metodo scientifico sperimentale.
L´espressione "metodo" sta ad indicare che, nello studio delle scienze, occorre applicare una precisa sequenza: un succedersi di fasi che permettono di giungere ad una corretta conoscenza dei fenomeni.
Tale metodo è detto "sperimentale" perché basato sulla sperimentazione, ovvero sulla osservazione. Loscienziato ripete più volte i suoi esperimenti, in determinate condizioni, raccoglie i dati di tali esperimenti, li studia e li analizza in modo da trarre delle conclusioni razionali.
Quando egli giunge a dei risultati validi enuncia una legge scientifica.
I passi da seguire per giungere alla formulazione di una legge scientifica sono:
•definizione del problema;
•formulazione di alcune ipotesi, tenendo conto anche dei risultati di ricerche precedenti;
•fissazione delle procedure da seguire per la conduzione dell´esperimento;
•esecuzione degli esperimenti, raccolta dei dati e loro analisi;
•a seconda dei risultati ottenuti dagli esperimenti si potrà avere la convalida delle ipotesi formulate e la formulazione della teoria scientifica oppure il rigetto delle ipotesi formulate che vengono modificate tenendo conto dei risultati ottenuti, procedendo successivamente alla conduzione di nuovi esperimenti.

MUTABILITA´ DELLE LEGGI SCIENTIFICHE
Le leggi formulate non sono immutabili nel tempo. Esse cambiano perché si perfezionano, grazie al miglioramento delle tecniche impiegate per condurre gli esperimenti, al progresso degli strumenti utilizzabili e del pensiero scientifico.
Per questa ragione può accadere che ciò che era considerata una legge scientifica in passato viene poi superata e ritenuta inesatta in seguito.

Anche in questo video su youtube si può capire in modo semplice cos´è il metodo scientifico.
Tale metodo è stato applicato alla malattia di Crohn ed alla retto-colite ulcerosa con i protocolli naturopatici per le MICI.

Sia per l´esperienza con la mia stessa malattia di Crohn che per gli studi fatti sono pervenuto alla:

FORMULAZIONE DI UNA IPOTESI che era inizialmente la seguente: alimentazione, agenti patogeni, carenze nutrizionali, tossine, insufficienza delle ghiandole surrenali sono connessi alle malattie infiammatorie croniche intestinali.

PROCEDURE E SPERIMENTAZIONE: questi aspetti sono stati illustrati nel seguente articolo. Detto semplicemente questi fattori ritenuti cause multifattoriali sono stati indirizzati con metodi naturali e sono stati nel tempo monitorati a) i sintomi b) gli esami laboratoristici inclusi i marcatori dell´infiammazione c) gli esami radiologici strumentali. Ad oggi i protocolli naturopatici sono stati utilizzati per circa 250 malati di MICI (e su alcune migliaia di persone con disturbi intestinali).

RISULTATI: sempre nello stesso articolo sono riportati i risultati che danno come efficaci questi protocolli naturopatici nell´almeno il 79% dei casi nel 2012 e almeno 85% dei casi ad oggi.

CONCLUSIONE: poiché vi sono miglioramenti notevoli in oltre l´85% dei casi quando questi fattori vengono indirizzati significa che:

ALIMENTAZIONE PRO-INFIAMMATORIA
AGENTI PATOGENI
CARENZE NUTRIZIONALI
INTOSSICAZIONE DEI TESSUTI
ESAURIMENTO DELLE GHIANDOLE SURRENALI

sono cause fisiche molto frequenti (non necessariamente le uniche) che stanno alla base della malattia di Crohn e della retto-colite ulcerosa. Vi sono poi alcuni casi in cui anche altri fattori sembrano concorrere a queste malattie: metalli pesanti, farmaci ed antibiotici in eccesso, congestione del sistema linfatico mesenteriale come enfatizzato anche del Dr.Pietro Tonelli. Non meno importante (anzi!) c´è l´aspetto psicosomatico di queste malattie.

Le cause appena elencate in aggiunta a quella psicosomatica rappresentano le colonne portanti che tengono in essere queste malattie.

Se le suddette cause fisiche non fossero effettivi fattori eziologici di queste malattie, il trattarli non avrebbe portato a miglioramenti mentre oramai è dal 2010 che in modo sistematico la maggior parte dei malati di Crohn ed RCU che intraprende un tale percorso ottiene una remissione sia sintomatica che laboratoristica ed in alcuni di questi casi i miglioramenti sono anche rapidi, con ciò si intende che già dopo il primo mese di trattamento il quadro sintomatico è radicalmente cambiato.

Ripeto comunque che tale lavoro ha valore solo per chi può comprenderlo al di là ed al di fuori dei dogmi errati che le case farmaceutiche hanno imposto alla medicina ufficiale, è quindi necessario uno sforzo mentale per orientarsi prima di tutto verso l´obiettivo e risultato finale auspicato, il quale non può che essere quello di far star meglio i malati. Se ad esempio una persona intellettualmente onesta legge con attenzione alcune delle testimonianze qui riportate da parte di chi ha seguito i protocolli e giudica con obiettività tali risultati non può che concludere che esiste qualcosa che funziona meglio rispetto alla medicina ufficiale e a sostegno di ciò c´è il fatto che quasi tutti coloro che hanno seguito i protocolli naturopatici lo hanno fatto dopo aver tentato ed essersi resi conto che l´approccio farmacologico non stava funzionando.

Quindi non si tratta di un 85% su tutti i malati di Crohn in generale ma di un 85% di buoni/ottimi risultati su un numero di malati per i quali l´approccio farmacologico aveva già fallito.

Ora poiché conosco il modo in cui vengono difesi gli interessi farmacologici so già come i risultati regolarmente ottenuti con protocolli naturopatici sarebbero invalidati dagli esperti o rappresentati diretti o indiretti delle case farmaceutiche nei seguenti modi:

-I malati che hanno seguito i protocolli stavano comunque iniziando un periodo di remissione come spesso succede.
-I malati sono stati meglio grazie all´effetto a lungo termine del precedente o concomitante approccio farmacologico.
-I protocolli naturopatici non hanno basi scientifiche – e come appena dimostrato ciò sarebbe una falsità.
-Ecc. ecc. ecc.

I malati stessi che hanno seguito i protocolli sarebbero i primi a dissentire da tali affermazioni, lascio comunque alla capacità del lettore di utilizzare la logica per valutare queste informazioni. Ciò che voglio sottolineare è che siamo tutti i giorni sottoposti a condizionamenti psicologici molto invasivi, più di quanto si ipotizzi normalmente, e soprattutto nel campo della medicina dove siamo convinti – anche perché abbiamo la forte necessità di crederci – che tutto ciò che ruota attorno alla medicina abbia lo scopo principale se non unico di aiutarci a stare meglio. Purtroppo non è così.

Dobbiamo imparare ad usare meglio la logica ed imparare a valutare i dati con la nostra testa apprendendo la capacità di individuare incongruenze, dati mancanti, dati falsi ecc. che ci vengono propinati tutti i giorni.

Il successo costante dei protocolli naturopatici è dovuto principalmente ai seguenti fattori:

1) Le vere cause della malattia di Crohn, della retto-colite ucerosa e delle altre MICI sono state meglio individuate rispetto alla medicina ufficiale.

2)Per quanto tale lasso di tempo possa definirsi breve, sono comunque quasi 10 anni che la continua esperienza ha consentito di definire meglio le varie fasi dei protocolli e di perfezionarle.


3)L´approccio dei protocolli è sempre multifattoriale in quanto tutte le cause principali vengono affrontate.

a.ALIMENTAZIONE PRO-INFIAMMATORIA
b.AGENTI PATOGENI
c.CARENZE NUTRIZIONALI
d.INTOSSICAZIONE DEI TESSUTI
e.ESAURIMENTO DELLE GHIANDOLE SURRENALI

Ciò è molto importante poiché se ad esempio cerchiamo di disinfiammare le mucose di intestino e colon ma prima non rimuoviamo ciò che irrita ad altera le mucose come alimenti pro-infiammatori ed agenti patogeni, difficilmente potremo ottenere dei risultati. E´ un po´ come se volessimo curare la ferita causata da un chiodo conficcato in una gamba senza prima togliere il chiodo.

In altri termini siamo di fronte a malattie che hanno diverse cause ma poi hanno anche delle concause generate dalle stesse cause che a loro volta peggiorano la malattia.

Ad esempio gli alimenti pro-infiammatori danneggiano la mucosa intestinale determinando la sindrome dell´intestino permeabile la quale a sua volta diventa meno efficiente in termini di difesa immunitaria e tale condizione facilità la colonizzazione di agenti patogeni (batteri. Parassiti, funghi ecc.) che a loro volta oltre a danneggiare ulteriormente la mucosa iper-stimolano il sistema immunitario il quale diventa più incline – per il fenomeno delle reazioni crociate – ad iper-reagire anche agli alimenti.

Non è quindi possibile considerare ed indirizzare un unico agente causale e quindi un unico farmaco o rimedio per affrontare tali malattie.

Oppure possiamo rilevare come per una corretta ri-epitelizzazione delle mucose siano necessari in quantità superiori determinati nutrienti come ad esempio lo zinco e la vitamina A, i quali sia a causa del malassorbimento che della scarsa qualità dei cibi del supermercato, sono spesso carenti. Quindi noi potremmo indirizzare tutti gli altri fattori eziologici ma senza un riequilibrio delle carenze nutrizionali il programma potrebbe fallire miseramente.

Tali programmi quindi funzionano perché queste malattie vengono affrontate per quello che sono: malattie multifattoriali.

Tale programma "multifunzione" è quindi un innovazione considerevole nell´approccio a queste malattie. Di fatto si tratta di 5 programmi molto diversi tra loro che vengono applicati ai malati più o meno contemporaneamente oppure secondo una sequenza logica.

Si rileva quindi una considerevole differenza rispetto all´azione di molti approcci farmacologici che non tengono in considerazione i diversi fattori che possono contribuire allo svilupparsi o al peggiorare di queste malattie, non tengono in considerazione il circolo vizioso che questi fattori esercitano in negativo peggiorandosi l´uno con l´altro, ma cercano solo di bloccare i meccanismi dell´infiammazione che stanno molto più a valle rispetto ai veri agenti causali.

4)Questi programmi sono fattibili, certo sono un po´ più complessi rispetto all´approccio farmacologico ma sono stati resi fattibili sia per l´integrazione che per l´alimentazione. Prova ne è che oltre 200 persone malate di MICI sono riusciti a seguirli.

5)Soprattutto il piano alimentare è stato elaborato per avere il miglior rapporto tra efficacia e fattibilità. Mi spiego meglio: uno può anche fare un efficace programma molto esclusivo di alimenti pro-infiammatori o potenzialmente pro-infiammatori al punto da avvicinarsi ad un semi-digiuno. Ad esempio vi sono piani alimentari come la dieta dei carboidrati specifici che è alquanto esclusiva in quanto elimina completamente tutti i cereali oltre alle patate e molti altri alimenti.

Tale piano alimentare non è eseguibile per molte persone, vuoi per difficoltà psicologiche nell´astenersi da certi alimenti, vuoi per reali difficoltà effettive dettate ad esempio dal tipo di agenda lavorativa.

Segnalo che a mio parere la dieta dei carboidrati specifici di fatto è incompleta e non del tutto adatta ai malati di MICI poiché include alimenti che l´esperienza ultradecennale ha oramai etichettato come dannosi e pro-infiammatori come ad esempio i formaggi più stagionati come pecorino, parmigiano ecc.

Tali formaggi sono tra gli alimenti più pro-infiammatori in assoluto a causa della presenta in elevata concentrazione della caseina per la quale, a partire dai 5 anni di età, non produciamo più un´adeguata quantità dell´enzima relativo – la chimotripsina – e ciò comporta la presenza a livello intestinale di proteine non scomposte che quindi vengono riconosciute come agenti nemici dal sistema immunitario favorendo di conseguenza i processi infiammatori.

Quando Elaine Gottshall sviluppò la dieta dei carboidrati specifici non erano ancora note le molte scoperte nutrizionali che sono state fatte successivamente. Io sono però abituato a non gettare mai il bambino con l´acqua sporca per cui il principio base – l´esclusione di tutti i cereali – viene applicato in aggiunta al resto del piano alimentare già previsto dai protocolli, nei casi in cui il "normale" piano alimentare per le MICI non risulta sufficiente, quindi nei casi più difficili sui quali ha sempre dato buoni risultati.

Se però fosse applicato in modo indiscriminato a tutti fin dall´inizio il risultato sarebbe – e questo lo dico per esperienza diretta con molti malati – che pochi sarebbero in grado di seguire i protocolli naturopatici.

Un altro motivo per cui tali diete molto restrittive rischiano di essere un autogol risiede nel fatto che, eliminando troppi alimenti si rischia di generare ulteriori intolleranze ai pochi alimenti poi consentiti.

Inoltre c´è il fattore intolleranze alimentari che l´esperienza ha dimostrato essere fondamentale, senza un piano alimentare basato anche sulle intolleranze specifiche individuali i risultati sono sempre più lenti e meno duraturi.

Quindi i piani alimentari per i malati di MICI previsti dai protocolli naturopatici funzionano perché:

a)Eliminano tutti i più importanti alimenti pro-infiammatori
b)Sono piani alimentari su misura che tengono in considerazione le specifiche intolleranze alimentari che sono sempre diverse da persona a persona.
c)Sono programmi fattibili.

6) L´esperienza di quasi 10 anni ha consentito di individuare i migliori prodotti per ciascuna delle fasi di cui sono composti i protocolli naturopatici. Uno potrebbe anche aver individuato molto bene le cause di queste malattie e potrebbe anche aver elaborato un corretto programma in via teorica, se però gli integratori utilizzati non sono sufficientemente efficaci per lo scopo previsto potremmo anche in questo caso non avere i risultati sperati.

La continua ricerca ha consentito via via di perfezionare e migliorare questi protocolli anche grazie all´individuazione degli integratori più efficaci per ottenere gli obiettivi previsti dalle varie fasi e singole azioni dei protocolli.

I protocolli naturopatici nel contesto internazionale delle terapie naturali per le MICI.

Detto ciò voglio anche dire che per una volta possiamo essere orgogliosi della nostra italianità, dopo una specifica e attenta ricerca (perlomeno sul web in lingua inglese oltre che su diversi libri americani inclusi alcuni libri della Bastyr University – la più avanzata università americana per medici-naturopati) posso affermare che i protocolli naturopatici per le MICI sono più evoluti e più avanzati rispetto alle soluzioni naturali elaborate anche in America (dove di solito sono più avanti).

Sono due le soluzioni trovate che si avvicinano con intuizioni e programmi simili, la prima è quella di Jini Patel Thompson (americana e affetta dal Crohn), infatti leggendo il suo libro si trovano numerosi punti in comune con i protocolli naturopatici; anche lei considera gli agenti patogeni come una causa importante di queste malattie, anche lei sconsiglia l´idrocolonterapia per chi ha una MICI e sono molti altre le similitudini, sono però carenti i tipi di rimedi utilizzati come specificato nel suddetto punto 6), non vi è alcun cenno sull´importanza di ripristinare la naturale capacità dell´organismo di spegnere l´infiammazione in maniera autonoma (senza corticosteroidi) tramite una produzione adeguata di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali e non prende in considerazione la valutazione di tipo naturopatico degli esami ematici e delle feci che sono fondamentali sia per il corretto inquadramento del caso specifico, sia per il monitoraggio durante il trattamento, inoltre in base a quanto scrive il suo piano alimentare è a mio parere incompleto e inadeguato, ad esempio non prevede l´eliminazione automatica e sistematica dei latticini e non prende in considerazione le intolleranze alimentari. I miei complimenti in ogni caso a Jimi Patel Thompson in quanto ha scoperto da sola molti dei cardini fondamentali per trattare queste malattie pur non essendo ne medico ne naturopata.

Abbiamo poi il programma naturopatico per le IBD del Dr Joseph Pizzorno medico naturopata e Presidente Fondatore della Bastyr University come illustrato nel libro "The Clinician´s Handbook of Natural Medicine" che pure ha molti punti in comune con i protocolli naturopatici, ad esempio pone la giusta importanza alle carenze nutrizionali ed in particolare, come per i protocolli naturopatici enfatizza l´importanza di zinco e vitamina A per una corretta guarigione delle mucose ma tiene in scarsa considerazione l´importanza di una completa eliminazione di funghi, batteri, parassiti ed altri agenti patogeni sempre presenti laddove le difese a livello di mucose sono indebolite che invece nei protocolli rappresenta non solo rappresenta la prima e più importante fase (spesso responsabile di miglioramenti molto rapidi e del tutto insperati ed ottenuta rinforzando le capacità di difesa delle mucose) ma anche uno degli strumenti principali per controllare eventuali peggioramenti.

Segnalo che i protocolli naturopatici sono stati approfonditi dal Dr Pietro Tonelli medico chirurgo esperto di Crohn e MICI e mio caro amico, con il quale continua da anni una collaborazione su vari fronti. Segnalo una serie di suoi articoli disponibili qui su questo sito molto interessanti.

Infine e come sempre tengo a specificare che i protocolli naturopatici non includono alcun trattamento che curi alcuna malattia, bensì consentono di ripristinare la naturale capacità di auto guarigione.
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• c) l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.
4. L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
• a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta;
• b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.
Come esercitare i diritti
• Per esercitare i diritti dell’Utente, gli Utenti possono indirizzare una richiesta agli estremi di contatto del Titolare indicati in questo documento. Le richieste sono depositate a titolo gratuito e evase dal Titolare nel più breve tempo possibile, in ogni caso entro un mese.

Titolare del trattamento è Maurizio Bertucci, Via Lecco 7, 24030 Mozzo BG.
Ciò premesso, in mancanza di contrarie comunicazioni da parte Sua, consideriamo conferito a Maurizio Bertucci il consenso all’utilizzo dei Suoi dati ai fini sopra indicati.
La ringraziamo per la collaborazione.


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