28 Marzo 2024

I FORUM PER IL CROHN IN ITALIA. UTILI O NO ?

Avendo io stesso avuto il morbo di Crohn in passato ritenni utile tempo addietro iscrivermi ai vari forum su internet dedicati ai malati di mici (malattie infiammatorie croniche intestinali). Ciò sia per condividere la mia esperienza personale sia per far sapere non solo che personalmente avevo trovato una via di uscita da quello che per me in alcuni periodi della mia vita (parlo di oltre 20 anni fa) fu un vero e proprio incubo (forti dolori addominali, continue scariche diarroiche e soprattutto una debilitazione che portava inevitabilmente ad un umore pessimo con una visione a tinte fosche del mio futuro), ma anche per comunicare che tale via di uscita, codificata e perfezionata con il tempo e l´esperienza, stava portando fuori dallo stesso incubo anche altre persone.

I risultati di un tale tentativo furono molto deludenti. Ritengo utile rendere noto sia le reazioni che si sono verificate sia le mie conclusioni a riguardo.

Alcuni malati di Crohn manifestarono un certo interesse ma era un interesso molto condizionato dai commenti di altri iscritti ai forum apparentemente più autorevoli che non volevano neanche sentirne parlare bollando la cosa come "impossibile". Non starò qui a riportare i molti commenti negativi ma posso senz´altro affermare che definirli poco educati sarebbe un eufemismo.

Dopo la sfilza di commenti negativi, anche chi si era spontaneamente interessato al metodo naturopatico fini per disinteressarsene o per passare anche lui/lei a fare commenti poco gradevoli. La mia sensazione fu che le persone interessate ad approfondire seriamente i protocolli naturopatici per il Crohn fossero molte di più ma non desiderose di esprimersi in tali circostanze tanto avverse come chiaramente percepibile in tali forum.

Ciò si è verificato invariabilmente su tutti i forum e gruppi di malati di Crohn sul web. La cosa mi stupì alquanto all´inizio visto che, se nel 90 quando fui operato di Crohn (con i medici che affermavano in modo categorico che dal Crohn non si guariva e che i farmaci sarebbero stati a vita assieme ai loro effetti collaterali), qualcuno mi avesse prospettato una via alternativa, io sicuramente me ne sarei interessato ed avrei approfondito tale via perlomeno per capire di cosa si trattasse.

La domanda quindi che mi posi fu: cosa può portare una persona che soffre e che ha una qualità e prospettiva di vita compromesse non solo a rifiutare ma a giudicare negativamente una possibile via di uscita già invece sperimentata con successo da altri malati senza neanche esaminarla od approfondirla ?

Ho analizzato la cosa e qui esporrò le mie conclusioni in quanto penso che ciò possa aiutare il lettore ad acquisire una visione obiettiva di queste circostanze:

1)In un gruppo ho trovato che l´Opinion Leader, cioè chi aveva maggiore autorevolezza nel gruppo, era una persona che aveva "studiato" la naturopatia. Da come si esprimeva era chiaro come la sua conoscenza fosse alquanto superficiale. Lei aveva tentato di applicare quelle insufficienti e limitate conoscenze al Crohn senza risultati e quindi la sua conclusione (trasmessa poi al gruppo sul web) fu che l´approccio naturopatico non poteva niente contro il Crohn. Ovviamente la verità era un´altra; effettivamente una naturopatia superficiale non è in grado di migliorare un Crohn e soprattutto non lo è quando viene utilizzata in modo sintomatico nel tentativo di imitare i farmaci mentre il compito della naturopatia dovrebbe essere ben altro. L´imitazione dell´approccio farmacologico si ha quando ci si riduce a cercare piante o principi attivi naturali che abbiamo un´azione antinfiammatoria a livello intestinale come il Pentasa o altri farmaci usati per il Crohn. Ciò che invece deve fare la vera naturopatia (quella che ad esempio si ispira agli insegnamenti della Bastyr University ) è risolvere e riequilibrare le cause funzionali che stanno alla base del Crohn . E´ chiaro dunque che se il terminale più autorevole in un gruppo scredita un metodo, quello naturopatico, affermando incorrettamente di conoscerlo, tutto il gruppo ci crede e ne viene influenzato.

2)Altro fattore interessante che si è verificato sempre cercando di comunicare con questo gruppo: parlavano talmente male dei metodi naturali che la cosa saltava veramente all´occhio. Insistendo con loro per capire il perché di un tale odio viscerale manifesto in tutti i loro commenti, contro i metodi naturali, emerse che una persona facente parte di quel gruppo che aveva seguito solo metodi naturali ed abbandonato le cure farmacologiche, era morta. Ora qui ci sono due considerazioni da fare a) interrompere completamente le cure farmacologiche soprattutto quando la persona non sta migliorando è da irresponsabili ed è un errore madornale che nessun serio Naturopata professionista farebbe mai visto che comunque la naturopatia non deve interferire con prescrizioni mediche. Siamo quindi di nuovo di fronte al problema precedente: i metodi naturali vengono screditati da non professionisti dilettanti che mis-utilizzandoli fanno disastri o nei migliori dei casi non ottengono risultati. b) secondo uno studio medico basato su statistiche ufficiali negli Stati Uniti i farmaci e le pratiche mediche rappresentano la terza causa di mortalità con un 7,58% preceduta soltanto da cancro 22,11% e problemi cardiovascolari 47%. Gli integratori alimentari sono all´ultimo posto con uno 0,0001%. Riterrei dunque più consono ed opportuno avere timore di continuare per tutta la vita ad assumere farmaci per il Crohn (magari quelli che interferiscono ed alterano pesantemente il sistema immunitario come gli immunosoppressori, azatioprina o i biologici come l´infliximab - i tumori maligni vengono favoriti quando si indebolisce questo importantissimo e complesso meccanismo di difesa) visto i sicuri effetti collaterali e le statistiche appena menzionate, che non avere timore per l´utilizzo di integratori e prodotti naturali.

3)Sono oramai davvero tanti i malati di Crohn che si rivolgono al mio studio e spesso mi raccontano cosa viene detto loro dai gastroenterologi e devo dire che quando tali medici specialisti parlano dei percorsi o prodotti naturali si tratta di vero e proprio terrorismo psicologico per tenere i malati lontano da questi percorsi e vicino all´utilizzo dei farmaci i quali, non guarendo il più delle volte il malato, assicurano ottimi e continuativi guadagni per le case farmaceutiche. Quindi questo è un altro motivo che spiega la diffidenza del mondo delle mici a livello dei pazienti per quanto riguarda i metodi alternativi e naturali. Questo terrorismo psicologico è dunque colpa dei gastroenterologi ? Io credo di no, anzi sono convinto che la maggior parte di loro agisca in buona fede convinti di fare il meglio per i loro pazienti. Il problema vero sono le case farmaceutiche che costringono la classe medica ad utilizzare solo i farmaci e protocolli a loro congeniali (nel senso economico - finanziario), ovviamente senza che il gastroenterologo sia consapevole del gioco puramente economico che gira attorno a lui. Ripeto ciò che ho già scritto altre volte: spesso i medici hanno intrapreso la facoltà di medicina per un reale e sincero desiderio di aiutare il prossimo. Si ritrovano poi senza volerlo in meccanismi che non necessariamente rappresentano il miglior aiuto possibile per i loro pazienti.

4)Secondo il mio parere vi è un ultimo motivo prettamente psicologico. Il malato di Crohn molto spesso a causa del malassorbimento e debilitazione fisica è anche più debole emotivamente rispetto ad una persona sana. Per tale motivo ha bisogno di certezze ed in tali condizioni è meglio una certezza sbagliata che qualsiasi altra cosa che, pur funzionando, rappresenta al momento un´incertezza. La medicina ufficiale il più delle volte non cura la malattia di Crohn ma offre delle certezze, dei protocolli precisi; prima si inizia sopra una certa età con i cortisonici poi per mantenere un´eventuale ma non scontata remissione abbiamo i biologici ecc. Tutto il mondo scientifico è d´accordo con queste terapie ( ovvio: il mondo scientifico è direttamente o indirettamente a libro paga delle case farmaceutiche). Insomma tutto ciò potrà anche avere una scarsa funzionalità ma costituisce a livello psicologico una certezza.

Detto questo sono quindi utili i forum dedicati ai malati di Crohn o no ?

In un certo senso sono utili perché danno conforto al malato tramite una continua interazione e comunicazione con altri malati, inoltre forniscono informazioni su farmaci ed esami specifici per il Crohn. Non sono invece utili in quanto bloccano la strada verso percorsi alternativi che si stanno sempre più dimostrando funzionali. Inoltre c´è un´interessante considerazione da fare: tali forum sono utili proprio in sinergia ad una medicina ufficiale che non funziona come dovrebbe e quindi per compensare gli aspetti negativi psicologici di un Crohn non risolto, i forum danno una mano in termini di conforto e condivisione al malato. Ma ciò è utile proprio perché la gente non guarisce dal Crohn. Provate voi a far iscrivere a questi forum uno che era malato di Crohn ed ora non ha più ne i sintomi ne i segni clinici, io ci ho provato alcune volte con i miei assistiti al termine del loro programma naturopatico e con scarsissimi risultati. Perché ? Chi si risolleva dal Crohn riacquista una vita normale ed in tale vita oggi non c´è spazio per comunicare sui forum soprattutto sull´argomento di una malattia che non si percepisce più e che si vorrebbe dimenticare.

Nonostante ciò ho potuto rilevare su di un forum per i malati di Crohn ed RCU un post molto interessante di un mio assistito di cui metto volentieri il link.

Prima ho menzionato il problema di una naturopatia dilettante e non professionale, anche questo punto dipende dalle politiche delle case farmaceutiche le quali hanno il controllo totale su ciò che i futuri medici studiano nelle università. Inoltre i medici, che hanno sempre una maggioranza trasversale in parlamento e che inconsapevolmente o meno lavorano per gli interessi delle case farmaceutiche, si sono assicurati che in Italia non vi sia un percorso davvero professionale per la naturopatia. Se qui esistesse un´università statale ed ufficiale per naturopati come la Bastyr University negli Stati Uniti le cose sarebbero diverse. Al momento attuale se si vuole fare della naturopatia seria è necessario studiare in proprio non solo la naturopatia ma anche la chimica la biochimica degli alimenti, biochimica medica, anatomia, fisiologia e fisiopatologia. Non è un percorso facile da autodidatta ma con tenacia, determinazione e soprattutto con una funzionale tecnologia di studio è possibile.

Veniamo ora alle buone notizie: nonostante il terrorismo psicologico medico e gli altri fattori sopra esposti sono sempre di più i malati di Crohn che si rivolgono al mio studio e che vanno ad "ingrossare le fila" di quell´80% di buoni-ottimi risultati come già pubblicato nello studio relativo e come testimoniato da molti malati

Di recente il mio studio ha avviato una collaborazione con un Medico Chirurgo che opera malati di Crohn e che non vedendo risultati soddisfacenti dalle cure farmacologiche ha deciso di avviare una collaborazione affinché chi viene da lui operato lo sia per l´ultima volta grazie ai protocolli naturopatici.

Bisogna qui considerare che un malato di Crohn appena operato con una resezione o con una stricturoplastica è in una delle condizioni ideali per intraprendere con successo i protocolli naturopatici esposti in questo sito. Gli altri momenti favorevoli sono: quando il Crohn è in remissione o quando il Crohn è in fase acuta ma senza stenosi o fistole gravi.

Il futuro quindi è dipinto con tinte azzurre e colorate; esiste una via alternativa per uscire dall´incubo del Crohn. Come ultima nota ricordo sempre che con i protocolli naturopatici non si cura il Crohn ma si riequilibrano quelle funzioni dell´organismo che consentono di innestare il processo naturale di autoguarigione; Vis Medicatrix Naturae che fu per la prima volta espresso da Ippocrate, il primo medico della storia nel mondo occidentale.


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